E’ il 2019 quando Ariele Muzzarelli, giovane apicoltrice, intuisce la necessità di un cambio di paradigma nell’agricoltura locale.
Le api e gli insetti impollinatori sono in difficoltà. Ogni anno gli apicoltori devono nutrire artificialmente le api per supplire alle gravi mancanze di risorse che l’ambiente non è più in grado di dare.
Bisogna fare sempre più nomadismo, per portare le api in luoghi più appetibili ma il bilancio finale è negativo. Le api, senza un aiuto dell’uomo, non ce la fanno più. E’ da queste considerazioni generali, che affliggono tutta l’apicoltura italiana, che nasce il sogno di vedere un paesaggio migliore. Fioraia nasce qui.